martedì 24 agosto 2010

Dal 18 al 21 agosto -> Conero

Terminato un pezzetto d'Italia che mi ero lasciato indietro per affrontarlo in condizioni climatiche adeguate, dato che erano probabili immersioni in acqua.
Partenza da casa verso le 14 ed arrivo alle 15,30. Base al camping Bellamare di Porto Recanati, proprio sul confine con il territorio del comune di Numana. Pomeriggio a sistemare le cose, poi data l'ora tarda, invece che fare qualsiasi itinerario, ripiego sui mercatini. Alle 19,30 ci rivolgiamo ugualmente verso una meta: il Passetto. Lo scopo è solo quello di dare un'occhiata per il giorno dopo, ma senza volerlo riusciamo a fare, prima che faccia buio, tutto il tratto fino al porto di Ancona, esclusa l'ultima spiaggia perchè impossibile da raggiungere stando all'asciutto.
Una passeggiata affascinante, un insieme ricco di valori ambientali e anche "viaggio nel tempo" per la presenza delle vecchie grotte di pescatori scavate alla base della falesia. Un microcosmo di colori e vitalità che pare provenire direttamente dall'800 e che viene oggi utilizzato dalle famiglie per il loro soggiorno giornaliero al mare, in un'atmosfera conviviale, genuina, bucolica. Il tutto a due passi dalla sovrastante metropoli. E da un'altra epoca.
Ritorno con l'ascensore.

To be continued...

-giovedì mattina: campeggio -> Porto Recanati. Percorsa la spiaggia a piedi dal camping fino alla stazione di Porto Recanati per un totale di circa 7 Km. La spiaggia è interamente ghiaiosa e richiede un certo sforzo a chi vuole godersela per passeggiare. Data l'ora prematura, alta presenza di pescatori sulla riva, quindi, per noi, persone, canne e fili invisibili da evitare proprio sulla linea del nostro percorso e assenza invece di bagnanti sul resto della spiaggia. Trovato un libro, sugli scogli a sponda di un rilevato stradale, notato dall'alto e recuperato (a mio dire) con un certo ardire. :)
Arrivo a Porto Recanati ed attesa di mezz'ora del pulmann del ritorno, nella piazza principale. Dal pulmann le spiaggie percorse poco prima, e semideserte, si mostravano ora invece gremite di bagnanti.
Pomeriggio Passetto verso sud. Siamo arrivati tardi, verso le 14. Parcheggio al monumento ai caduti: 5 ore. Ne utilizzeremo solo una. Discesa la scalinata, ci dirigiamo verso sud in una zona in cui sarebbe vietato l'accesso da recinzioni e cartelli in bella mostra. Quasi subito la percorrenza all'asciutto diviene impraticabile. Ci mettiamo i sandalini di plastica legando le scarpe agli zaini e attraversiamo i primi tratti con l'acqua al ginocchio. Rocce a volte scabre e sicure, ed altre volte limacciose e scivolose, preannunciano quello che sembrerebbe un percorso meno facile del previsto. Anche perchè il nostro obiettivo sarebbe quello di dirigerci verso Portonovo che dista circa 10 Km, e percorrere almeno metà percorso, fino ad uno strapiombo ben nitido in cartina, altri strapiombi meno nitidi e zone di difficile accesso permettendo. Dopo una mia inaspettata scivolata con caduta all'indietro sulla roccia, ma senza conseguenze perchè attutita per fortuna da acqua e zaino, approdiamo alla parte sud delle grotte di Ancona. Anche qui si ripete la magia ed il fascino di queste originali costruzioni. Un lungo marciapiede di larghezza variabile ma che non supera mai pochi metri, collega tutte le "grotte" di questa parte della costa tra di loro e contemporaneamente le congiunge agli scivoli e agli approdi delle barche. Purtroppo però questo marciapiede ad un certo punto finisce e termina lì anche il percorso di chi vuole farsi a piedi il Conero partendo da Ancona senza immergersi completamente in acqua. A piedi non si va oltre ed avremo percorso, dal Passetto, probabilmente meno di un chilometro. Ad attutire la delusione della prematura fine dell'impresa, una chiaccherata con una ragazza che ha ereditato una grotta dal padre, la quale ci ha spiegato un pò di cose sulla storia passata e recente di queste caratteristiche costruzioni e sull'umanità che vi gravita. Ritorno dal sentiero utilizzato dai "grottaroli" della zona, che sbuca in un giardino pubblico a terrazze poco sopra al Passetto.


-venerdì Numana verso nord. Percorso il lungocosta dall'estremità meridionale del Conero, rappresentata da Numana, in direzione nord. In realtà il percorso è stato brevissimo, perchè oltrepassata la darsena di Numana non è che ci sia tanto da percorrere: dopo poche centinaia di metri uno strapiombo sull'acqua impedisce la percorrenza a piedi. Bella però la spiaggia ed il contesto.
Siamo quindi tornati in macchina (avevamo pagato per 5 ore e ne sono avanzate 3 e mezza, regalate ad un parcheggiatore) e ci siamo diretti a Sirolo, per fare il medesimo percorso all'incontrario. Parcheggiato sotto il paese a poca distanza dal centro, siamo arrivati alla spiaggia Urbani a piedi dopo una bella camminata nel bosco. Dalla spiaggia ci siamo diretti verso Numana, ma il percorso è stato brevissimo, voltato l'angolo della grotta a sud, le rocce troppo inclinate ci hanno fatto desistere quasi subito, dato il pericolo molto concreto di scivolamenti con annessa caduta in acqua dopo rovinosa scivolata di alcuni metri sulla roccia viva (quasi liscia, ma poco invitante ugualmente). Si vedeva gente oltre quel punto, ma probabilmente o erano bravi equilibristi o sono arrivati lì a nuoto. Io francamente per guadagnare cento metri non me la son sentita di fare un corpo a corpo con la forza di gravità ed abusare del mio senso di equilbrio fino al suo limite. La cosa bella però è stata che da lì si vedeva chiaramente il punto in cui eravamo poco prima a Numana. Distava poche centinaia di metri. Era a portata di voce.
A questo punto siamo tornati indietro subito e ci siamo diretti verso nord. Qui il percorso è stato di tutt'altro respiro. Dalle spiagge più affollate via via verso angoli sempre meno frequentati e percorsi solo da pochi avventurosi. Frequenti i passaggi in qualche spanna d'acqua. Avanti fino a dove le rocce a strapiombo sull'acqua hanno reso anche qui impossibile il proseguimento. A questo punto mi sono spinto un pò oltre immergendomi in acqua per guadagnare qualche decina di metri di percorso, laddove le rocce non verticali permettevano ancora di risalire dall'acqua. Ho sperato così, cambiando il punto di osservazione, di intravvedere qualcosa delle Due Sorelle, ma niente da fare, una curva della roccia le nascondeva ancora gelosamente. A questo punto ho provato ad andare al largo a nuoto fino ad uno scoglio, ma ancora niente. Dallo scoglio mi sono ulteriormente spinto al largo di una cinquantina di metri e finalmente le ho viste. Certo, la situazione non era ottimale quanto a relax, ma almeno le ho viste. Distavano da quel punto forse 6-700 metri.
Il ritorno dall'acqua è stato abbastanza faticoso. Arrivato all'approdo sulle rocce, giramenti di testa mi hanno fatto capire da quanto tempo non nuotassi più e quanto poco salutare sia il fumare. Il ritorno alla spiaggia Urbani è stato invece leggero, data la soddisfazione interiore di essermi spinto fino quasi alle Due Sorelle e, comunque, di averle viste da abbastanza vicino.
Ritorno al centro di Sirolo con autobus, atteso senza fretta per circa 40 minuti, ma avrebbero potuto essere anche 3-4-5 ore: dopo quel popo di camminata, chi avrebbe avuto voglia di farsi a piedi tutta la salita? Noi no! :)


-sabato mattina dal camping a Numana. Pomeriggio Portonuovo

Totale 30 Km ca.

martedì 10 agosto 2010

Domenica 8 agosto: Novafeltria -> Secchiano ...e ritorno

Bel giro, con Patrizia, di 12 Km circa con partenza al ponte di Novafeltria. Abbiamo costeggiato il fiume Marecchia sulla sponda destra percorrendo la stradina asfaltata che con varie curve e leggeri saliscendi porta fino al ponte di Secchiano. Tratto agevole e piacevole perchè alberato e ombroso e con un'arietta giusta. In prossimità del secondo ponte, breve deviazione per visitare un ghetto di case recentemente ed esemplarmente restaurato (notato solo di sfuggita altre volte passando in auto).
Segue attraversamento del ponte (con piccolo aereo che ci sfiora le teste) e ritorno a Novafeltria passando questa volta lungo il sentiero ciclabile/pedonale in sponda sinistra.
Nei pressi di Novafeltria, stupendo il sentiero che passa sullo stretto argine della fossa dei mulini tra un verde rigoglioso e rocce che disegnano piacevoli scenografie. Un ambiente suggestivo e insospettabile, proprio sotto la strada in corrispondenza dell'ultima curva sulla Marecchiese, prima del centro abitato. Nelle acque limpide del piccolo canale dei mulini tra la ricca fauna presente in zona (evidenziata anche da una tabella esplicativa presente in loco) abbiamo incontrato rane e biscie d'acqua.
Nel proseguimento del percorso il sentiero diviene parco cittadino e la nostra coupè gialla era lì al termine che ci aspettava. :)

Totale 12 Km ca.