venerdì 2 agosto 2013

Giovedì 1 agosto 2013 - Pellestrina -> Lido di Venezia

Partenza da Chioggia, ed arrivo a Punta Sabbioni. Tratti di mare in traghetto ed il resto, cioè tutta Pellestrina e tutta Lido, a piedi. Ritorno traghetto e pullman.
Alle 4 ero in auto alla volta di Chioggia. Giunto sul posto mi sono diretto a Sottomarina, nel suo punto più a nord che su Google Maps veniva indicato come imbarco per Pellestrina. Chiedo info al parcheggiatore il quale mi avvisa che l'imbarco è stato soppresso da qualche anno per la costruzione del Mose e che per raggiungere Pellestrina occorre andare a Chioggia centro. Dietrofront.
Nel passaggio noto i murazzi settecenteschi di Sottomarina.










Giro per Chioggia centro ed è giorno di mercato. Sono circa le 7 e si stanno allestendo i chioschi degli ambulanti. Per trovare parcheggio gratuito esco di poco dall'isola e lascio l'auto in prossimità della stazione ferroviaria.

Ok, si inizia. Un chilometro abbondante e sono all'imbarco del traghetto. 5 euro per raggiungere Pellestrina e mi faccio lasciare a richiesta sulla prima fermata che viene generalmente saltata perchè son tutti murazzi. Ma a me di questo mio viaggio è forse quello che mi interessa di più.


Appena sceso salgo sul murazzo prendendo le prime scale che incontro per rendermi conto dall'alto di dove mi trovo. Bellissimo. A sud si vede il triangolo di spiaggia selvaggia disseminata di quelli che sembrano spuntoni di alberi morti. Il punto in cui mi trovo è quasi l'inizio del tratto di mura che unisce l'abitato di Pellestrina al piccolo lembo triangolare di terra più a sud dell'isola. Sono sopra al murazzo, che è alto 3-4 metri e largo poco più di uno. L'abitato di Pellestrina è a 3 o 4 chilometri di distanza e per raggiungerlo c'è solo questa muraglia poderosa che verso il mare ha una scogliera di protezione e sul lato laguna un percorso percorribile in bici, moto o a piedi. Il resto è tutt'acqua. Da questo punto elevato e pieno di energia, faccio la prima telefonata della giornata: sono le 7,30.

Procedendo raggiungo agevolmente il centro principale dell'isola e da qui in poi, finchè è possibile, percorro i due lati dell'isola alternandoli per vedere anche la parte interna abitata.




Oltre Pellestrina invece faccio solo murazzo, perchè vie continue lato laguna non ce ne sono più. Interessante vedere le tratte di questa grande muraglia nostrana, con tanto di numerazione, data di realizzazione e diversi stili di costruzione.
Belle e quasi primitive le spiagge lato mare Adriatico. Graziose ed a tratti bucoliche le casette ed i loro giardini in prossimità della laguna.






Dopo 11 Km di buone emozioni raggiungo il punto estremo dell'isola in cui campeggia un altro grande cantiere del Mose nel quale costruiscono a cielo aperto i giganteschi cassoni delle future paratie. Attraverso dapprima il villaggio degli alloggi degli addetti e poi imbocco un sentiero nel verde raggiungendo in questo modo il secondo punto di imbarco per approdare sull'isola di Lido di Venezia.
Sul traghetto faccio un biglietto cumulativo da 18 € che mi permetterà di usare tutti i mezzi pubblici per 24 ore.
Sbarco a Lido e visto che il percorso costiero adriatico risulta interdetto in quanto zona militare, faccio inizialmente la strada principale per poi addentrarmi nel bosco dopo qualche centinaio di metri raggiungendo comunque il litorale adriatico. Dopo un lungo percorso transennato e paraventato del cantiere Mose, inizia la spiaggia del prestigioso Lido e ...mi pare di essere in un posto dimenticato dell'Africa!



Se non fosse che col teleobiettivo al massimo, in lontananza, a 40-50 Km, riesco a scorgere, per effetto della curvatura terrestre, (solo) le punte dei grattacieli di Jesolo, già son propenso a pensare ad una anomalia spazio-temporale.







Ok, non è l'Africa: è l'inizio dell'isola ed è stato lasciato tutto naturale. Un vezzo ambientalista e maledettamente snob della blasonata Lido, penso. Per inciso, non che abbia niente contro le spiagge naturali, anzi, ce ne fossero! Solo che questo inizio, erroneamente, me lo immaginavo diverso. Comunque, tra poco inizierà il lusso ed incontrerò anche qualche star del cinema internazionale!




Continuo e ...noooo!! Ricominciano i murazzi! ...Vabbè, dai, non perdiamo la calma, sarà una citazione architettonica che rimarca il carattere dei luoghi vicini, Sottomarina e Pellestrina e durerà qualche centinaio di metri: ...7 Km!!!
Ma non l'avevo letto da nessuna parte che a Lido c'erano 7 Km di murazzi!!! Se prendo chi mi aveva informato così male non so cosa gli faccio. 7 interminabili Km senza neppure una spiaggia. In compenso tanti pennelli, orribili scogliere ortogonali al murazzo.




Finito questo calvario interminabile e inaspettato, inizia la spiaggiona sabbiosa senza ombrelloni ma con la caratteristica fila di cabine che ha il suo epicentro nell'arabesco Hotel Excelsior.

Questa la Venezia Lido che più o meno mi aspettavo su tutti i 12 Km dell'isola ed invece sarà si e no un Km di spiaggia... Anche qui con pennelli di scogli inclusi. Allora meglio Rimini, scusate se lo scrivo ma quando ce vò, ce vò!
Dopo aver acquistato gelato ed acqua da un ambulante, mi dirigo a nord verso l'inizio del lungo molo (4 Km ca.) che separa Lido da Punta Sabbioni. Da qui il ritorno lato laguna verso il traghetto per Punta Sabbioni, situato, purtroppo ed ahimè, quasi a Lido Centro.


Lungo il percorso, una sbirciata nell'antico cimitero ebraico:









Per questo lungo tratto a ritroso mi sale un grande sconforto. Venezia è lì a breve distanza. Volendo, con l'aiuto dello zoom si vede tutto ravvicinato: San Marco, Palazzo Ducale, il Campanile di San Marco, l'acqua, la laguna, le isole, gli isolotti, il campanile della chiesa di Torcello, la gente, i vaporetti, i traghetti, i pescatori. Un universo brulicante ed immenso che ignora completamente la mia stanchezza e la mia solitudine.


Prendo il traghetto per Punta Sabbioni. All'arrivo non scendo neppure: mi basta aver toccato terra ferma con l'imbarcazione. Ritorno a Lido centro. Scendo e prendo il pullman per Chioggia. Attraversiamo velocemente tutta Lido e saliamo sul traghetto per Pellestrina. Attraversiamo altrettanto velocemente tutta Pellestrina fino all'imbarco per Chioggia. Seduto posteriormente al battello fotografo murazzi, sagome di relitti, pescatori di entità misteriose, microscopici santuari di fede, luci e riflessi fugaci resi fulminei dalla velocità, ma soprattutto la scia bianca e turbinosa dell'acqua sempre più lunga che il traghetto disegna, o forse erige, tra me e Pellestrina, quasi fosse la salmastra parola FINE del viaggio odierno.




A Chioggia, dirigendomi verso l'auto, il tremolante fantastico mutare dei riflessi delle case sull'acqua mi ristabilisce l'umore e vellicandomi attraverso un ultimo assaggio di suprema bellezza di questa Venice in miniatura,
mi riconcilia col mondo senza ombra di dubbio a me più congeniale: la terra ferma. :)

Totale ca. 25 Km.