venerdì 11 ottobre 2013

Mercoledì 9 ottobre 2013 - Bologna: Cimitero Certosa ->Portico S.Luca

Giornata a Bologna con alcune ore a disposizione, precisamente tra le 12,30 e le 15. Come occuparle? 2 decimillesimi di secondo di attenta riflessione e mi dirigo alla Certosa: il bellissimo cimitero monumentale della città dove so che sarà facile parcheggiare l'auto ed iniziare poi anche il percorso del Portico di San Luca a piedi. Questa camminata volevo farla da qualche anno ma non avevo mai trovato abbastanza motivazioni per partire da Rimini, cercando anche (e pergiunta) di convincere ed allettare qualcuno a seguirmi. Così, trovandomi già nei pressi, anche se "da solo come un gambo di sedano" (e come citazioni letterarie per oggi sono a posto), ho preso l'opportunità al volo. 
Giunto a destinazione, parcheggio ed attraverso velocemente il cimitero uscendo dal portone verso lo stadio Dall'Ara. Da qui parte un'ala dei portici che unisce la Certosa, e poi anche lo stadio cittadino, alla basilica di San Luca sul colle. Arrivato all'Arco Meloncello mi rendo conto che c'è un'altra importantissima ala di portici proveniente dal centro che si unisce in quel punto a quella da me percorsa. Solo da qui in poi e fino alla vetta il percorso diviene unico. Unico in tutti i sensi. Perché non è più portico aggetto di altri edifici, ma solo portico, edificio indipendente esso stesso, che si snoda totalmente solitario sulle pendici del Colle La Guardia per accompagnare i pellegrini nella salita fino al Santuario al riparo dalle intemperie. 
Inizio a salire, anche se questa parte che proviene dalla città mi incuriosisce perché non la conoscevo: la percorrerò tutta completamente al ritorno. La salita è affascinante. Lunghi tratti rettilinei si susseguono. Ad occhio nudo si vede appena la fine di ognuno. Percorso un rettifilo, alla curva finale se ne apre un altro e pare pure questo interminabile come era parso il precedente. Molte le persone - e le loro tipologie - che si incontrano lungo il cammino: dallo sportivo che se la fa tutta di corsa (e che, mentre sali, lo incroci sia nella sua veloce andata che, di lì a breve, nel suo fulmineo e rumoroso ritorno), al turista che osserva e fotografa, al pellegrino che viaggia dentro se stesso, all'escursionista che vuole dare una cornice originale alle sue uscite. 
Una strada asfaltata pubblica segue parallelamente tutto il percorso, prima a destra, poi, dopo un sottopasso, a sinistra, e quindi, dopo un attraversamento complanare, nuovamente a destra.
Moltissime le cose da notare, come le iscrizioni dentro ad ogni arco di chi ha contribuito a restaurare quel piccolo tratto di portico. Oppure le cappelle affrescate. O, ancora, gli ingressi di abitazioni che si trovano subito oltre il porticato e che per accedere devono per forza attraversarlo.
Alla fine, in un'ora sono arrivato al Santuario e la cosa mi ha anche un po' sorpreso perché pensavo fossero 4 chilometri e 4000 metri in salita in 60 minuti non sono nel mio range. Poi ho scoperto che 4 Km circa ci sono partendo da Porta Saragozza sui viali circonvallazione e che dall'arco Meloncello ci sono invece "solo" 2,6 Km. Bella soddisfazione comunque arrivare in cima, anche se erano solo le 13,45 e San Luca sarebbe stato chiuso fino alle 14,30. Vabbè: me lo sono guardato da fuori, sempre meglio di niente! Piccola sosta nel giardino e poi la discesa...aaa... 
In mezz'ora ero di nuovo giù e questa volta dal Meloncello mi sono fatto tutto il porticato fino a Porta Saragozza, il vero inizio del Portico di San Luca, completando così integralmente tutto il suo percorso storico di circa 4 Km. 







Tornato al Meloncello, mi dirigo questa volta di nuovo verso la Certosa e qui mi soffermo, finalmente con un po' più di calma, ad ammirare, come sempre quasi costantemente oltre la soglia dello stupore (in quella condizione denominata "meraviglia"?), questo stupefacente angolo di mondo. Un labirintico, scenografico e affascinante museo di Arte e di Storia.



    


Totale: 10 Km ca.