Nel primo pomeriggio mi sono poi recato alla Foce del Bevano per vedere la pineta colpita da incendio nell'estate scorsa. Passando dalla pineta di Classe ad un certo punto (dove c'è la svolta a sinistra lungo il Bevano) la strada risulta chiusa all'accesso dei mezzi. Piuttosto che farla a piedi ho preferito recarmi a Lido di Dante e da qui ho iniziato il percorso in pineta.
Due le sorprese rilevanti che ho incontrato. La prima è la zona devastata dall'incendio. Gli alberi bruciati sono già stati quasi tutti tagliati ed accatastati. Uno spiazzo inquietante di oltre un Km di lunghezza ora sorge dove prima era pineta lussureggiante. Il fuoco non ha risparmiato niente. Un terzo della pineta tra Lido di Dante e Foce del Bevano è letteralmente andata in fumo.
Seconda sorpresa: alla Foce del Bevano i capanni, le casette e tutte le costruzioni annesse sono sparite. Tutto demolito e portato via. Ora c'è solo verde. Sono un naturalista, ma sinceramente lo preferivo come era prima. Era un paesaggio bucolico, un viaggio nel tempo, c'erano costruzioni pittoresche che erano poco più che ripari, ma che lasciavano intravedere un modo essenziale e genuino di vivere, senza orpelli e senza sovrastrutture. Ora è solo un men che anonimo pezzettino di terra.
Circa 12 Km.
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